2022
Paola Usala – Primo premio

Quando si partecipa a un concorso letterario c’è sempre un po’ di paura: di non venire compresi, di scrivere male o peggio di sprofondare in luoghi comuni, oppure che ci si ritrovi faccia a faccia con le proprie debolezze e in ultimo in compagnia solo della propria vanità. Però può capitare anche che il tema del concorso sia stimolante, i giurati scelti eccezionali e per questo venga voglia di scrivere bene, meglio. E se poi capita anche che la cerimonia di premiazione sia una bella festa in una città come Londra, in una calda giornata d’autunno e che in aggiunta si provi anche la gioia di vincere come è capitato a me, allora scrivere diventa un’attività leggera e felice e ci si sente fortunati.
Ho saputo del concorso Match Point sui social media, seguendo Londra Scrive. Il tema mi è sembrato interessante e mi è piaciuto molto scrivere di boxe, cosa che non avevo mai fatto prima, e misurarmi con un punto di vista diverso.
Non mi aspettavo di vincere e son molto felice che ‘Giallo e Rosso’ sia piaciuto ai giurati. Ero molto emozionata e sono ancora un po’ frastornata, ma vorrei ringraziare Il Circolo e gli altri organizzatori per la magnifica serata, sperando anche che ci sia la possibilità di leggere gli altri 21 racconti arrivati in finale.
Adesso spero che questo concorso mi porti fortuna: sarebbe bello un giorno venirvi a trovare per presentare una mia raccolta di racconti, o un romanzo.
Grazie ancora,
Paola
Marco Medugno – Secondo premio

Ho scoperto del concorso MatchPOiNT quasi per caso, grazie a un messaggio arrivato al mio indirizzo di posta elettronica di lavoro, affollato da mail perlopiù monotone su orari, scadenze e lezioni. Ricordo di non aver deciso subito di partecipare e di aver aspettato fino all’ultimo prima di decidermi. Avevo in mente un paio di racconti che avrei potuto inviare ma poi, rileggendoli, mi accorsi che non erano pronti, non così come li volevo o li ricordavo – troppo lunghi o difficili da accorciare, troppo distanti o incompiuti. Un ristorante in King Street, invece, nonostante lo avessi all’inizio escluso, si rivelò, infine, un buon candidato.
Non avevo aspettative, ma mi sembrava giusto dargli una possibilità: dopotutto, aveva un inizio e una fine, una forma accettabile, e sembrava essere resistito al giudizio del tempo, quello sguardo impietoso che si rivolge a ciò che si è scritto anni prima. Aver ricevuto il secondo premio per questo racconto, racconto che non avevo nemmeno considerato tra i due da inviare, è stato quindi inaspettato. Mi ha fatto molto piacere che sia stato apprezzato dai giudici e che sia riuscito a cavarsela tra tanti ottimi concorrenti. Non vedo l’ora di lavorarci ancora, seguire i suggerimenti, rileggerlo e vederlo pubblicato, ma anche scoprire, finalmente, gli altri racconti premiati e conoscere nuove storie e nuove scritture.
Marco
Danilo Tumminello – Terzo premio

Colgo l’occasione per ringraziare gli organizzatori del concorso e della serata di premiazione. È stato bello trovare un’atmosfera così piena di garbo e allegria.
Sono venuto a sapere di Match Point tramite la newsletter di Londra Scrive, che seguo con interesse.
Per qualche settimana mi sono chiesto che tipo di racconto avrei potuto scrivere, ma poi mi sono reso conto di avere già scritto qualcosa che forse poteva essere in linea col tema del concorso. Sono quindi andato a rileggere una delle scene iniziali di uno dei miei romanzi inediti e l’ho usata come base per quello che poi è diventato Solo sole.
Non mi aspettavo certamente di arrivare tra i primi tre. È stata una sorpresa ed è stato bello ricevere i complimenti dei presenti, e soprattutto degli altri partecipanti, per il pezzo di racconto che è stato letto al momento della premiazione. In più, non mi era mai capitato di sentire qualcun’altro leggere qualcosa di mio. È stato un po’ traumatico – e avrei voluto cambiare quasi tutto – ma anche molto emozionante.
Quello che mi ha reso più fiero è stato poi leggere negli occhi di mia moglie tanta gioia e soddisfazione. Impagabile.
Una delle cose che mi ha spinto a partecipare è sicuramente la voglia di fare leggere le mie storie. Comunicare e, se possibile, riuscire a coinvolgere ed emozionare, come spesso capita a me da lettore.
Un desiderio che ho è naturalmente quello di pubblicare un mio romanzo, ma anche di lavorarci su, con qualcuno che possa aiutarmi a distanziarmene, a limarne i difetti, capirne le potenzialità e da cui imparare per il futuro.
Mi piacerebbe anche trovare una storia che mi incolli alla sedia, come García Márquez con il suo capolavoro. Quella la sto ancora cercando.
Danilo